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  • Ugo Foscolo
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  • Nasce in una isola sperduta tra tutte quelle controllate da Venezia nell'anno 3,5·10². Dopo la morte del padre, medico della mutua, la madre zoccola si sposta a Venezia per godersi la vita, esercitando la professione al ponte delle tette col nome d'arte di Diamantina Spathis. Ugo conduce vita da profugo finché non scopre che ha buttato anni nel cesso senza sapere quanto ricca e troia fosse la madre. Il nostro comincia allora a introdursi di nascosto nelle università, biblioteche e nei migliori salotti, riuscendo finalmente a portarsi a letto una Milf nobile e ricca, Isabella Teotochi Albrizzi.
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  • Nasce in una isola sperduta tra tutte quelle controllate da Venezia nell'anno 3,5·10². Dopo la morte del padre, medico della mutua, la madre zoccola si sposta a Venezia per godersi la vita, esercitando la professione al ponte delle tette col nome d'arte di Diamantina Spathis. Ugo conduce vita da profugo finché non scopre che ha buttato anni nel cesso senza sapere quanto ricca e troia fosse la madre. Il nostro comincia allora a introdursi di nascosto nelle università, biblioteche e nei migliori salotti, riuscendo finalmente a portarsi a letto una Milf nobile e ricca, Isabella Teotochi Albrizzi. Illuso che Napoleone possa conquistare il mondo e magari chissà cosa, si offende come un bambino quando il tappo vende la Repubblica di Venezia all'Austria come in uno scambio di figurine. Al che, per riprendersi, crea un amico immaginario: Jacopo Ortis, scopiazzando da altri libri l’idea. Egli inizia così il suo piano di rompimento di coglioni dei posteri con le sue ammorbanti avventure inventate nelle crisi di seghe mentali che aveva. Quasi insperata da parte dei suoi lettori arriva la notizia che Ugo vuole andare al fronte a combattere. Egli parte, ma purtroppo non lascia la pelle in battaglia. Il popolo italiano, scocciato da una pesante quanto inutile poesia sulle tombe, fonda il M.N.U.F.C., “Magari Napoleone Uccidesse Foscolo Club”. "I sepolcri" sono una lunga lamentela sul futile problema delle tombe, che aveva scatenato una rissa tra Ippolito Pindemonte e Foscolo. Sono gli anni in cui Foscolo si sposta da Venezia a Milano e Bologna, affascinato dallo SMAU e dal Motorshow, dove si reca con i propri compagni di merende Giuseppe Parini, Vincenzo Monti e Melchiorre Gioia. Monti riesce, con una raccomandazione, a fargli ottenere una Cattedra di Eloquenza presso l'Università di Pavia, ma gli Austriaci si accorgono dell'inganno e, resisi conto dell'inutilità di un simile insegnamento, aboliscono la materia e cacciano via Foscolo. L'odio del popolo per i suoi scritti e le spinte del M.N.U.F.C. spingono Foscolo verso un ritiro forzato in una villa sperduta in Toscana. Oltre a questi si aggiunge la protesta del sindacato becchini a complicargli la vita. Il coniglio oppositore del regime dapprima finge di collaborare con gli Austriaci a Milano, poi fugge sempre più lontano. Sedicente rifugiato politico, ma in realtà alla ricerca di un regime fiscale per eludere l'Erario, si trasferisce in Svizzera e, infine in Inghilterra. Anche qui viene perseguitato dal sindacato becchini e perfino dai vicini di casa perché puzza. Si carica di debiti per la vita dispendiosa che trascorre tra bordelli e tavoli da gioco. Come un barbone si ritira nel centro accoglienza, “rimembrando ancora il tempo della sua vita da profugo” . Come il collega sfigato, Foscolo spira relativamente giovane e muore odiato da tutti nei sobborghi squallidi di Londra, senza una lira.