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| - Le vicende di questa gioiosa cittadina iniziano nel VII sec. a.C. quando i Greci di Locri Epizephiri, non avendo niente da fare, andarono verso le coste di Capo Vaticano per farsi un bagno. Al ritorno verso casa, però, sbagliarono strada finendo su una collina vicino al mare già abitata da altre persone. A questo punto, tanto per rompere le scatole a qualcuno, decisero di fare i bulli e impossessarsi del posto che pensarono bene di rinominare Hipponion. Un po' di anni dopo, annoiati dalle continue guerre, battaglie, scaramucce, lanci di sassi, si decisero a costruire una cinta muraria per evitare di combattere. Quando arrivarono i Romani il nome della città cambiò in Vibo Valentia. Quello romano fu un periodo felice per la ridente cittadina, che accolse anche il celebre Cicerone ( aggredi
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| - Le vicende di questa gioiosa cittadina iniziano nel VII sec. a.C. quando i Greci di Locri Epizephiri, non avendo niente da fare, andarono verso le coste di Capo Vaticano per farsi un bagno. Al ritorno verso casa, però, sbagliarono strada finendo su una collina vicino al mare già abitata da altre persone. A questo punto, tanto per rompere le scatole a qualcuno, decisero di fare i bulli e impossessarsi del posto che pensarono bene di rinominare Hipponion. Un po' di anni dopo, annoiati dalle continue guerre, battaglie, scaramucce, lanci di sassi, si decisero a costruire una cinta muraria per evitare di combattere. Quando arrivarono i Romani il nome della città cambiò in Vibo Valentia. Quello romano fu un periodo felice per la ridente cittadina, che accolse anche il celebre Cicerone ( aggredito da alcuni pirati, nei dintorni di Vibo: mafia ante-litteram?). Nel successivo periodo Bizantino i Saraceni decisero che la Calabria doveva diventare il loro luna-park, e di conseguenza saccheggiarono la regione una volta di troppo, mille abitanti della città che nel frattempo si erano rotti le palle del parco divertimenti, crearono un esercito e gli diedero una bella lezione. Nell'XI secolo quel coglione di Ruggero il Normanno smantellò le colonne dagli edifici antichi per portarle a Mileto dove fecero una brutta fine nel terremoto del 1783. Federico II fece ricostruire Vibo nel XIII secolo con il nome di Monteleone e diede inizio alla realizzazione del castello, ciò nonostante quei cazzoni degli abitanti pensano che a fare questo sia stato Ruggero il Normanno che a Vibo ha provocato solo danni. Dopo le varie dominazioni straniere che ha subito è diventata parte dello stato italiano e nel 1928 ha ripreso il nome di Vibo Valentia abbandonando quel nome di merda di Monteleone Calabro. Dal 1992 è capoluogo di provincia e grazie alla sapiente amministrazione del comune e degli altri enti porta ancora oggi orgogliosa il soprannome di "Spazzatura sul mare".
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