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  • Eyck di Denesle
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  • Eyck di Denesle era un cavaliere pio, virtuoso, puro di cuore e immacolato, ma pieno di pregiudizi nei confronti degli strighi, dei maghi e dei non-umani. Inoltre era un vero fanatico della sua religione. Eyck andava in caccia di mostri, per mondare la malvagità che insozzava il mondo (a suo dire). Aveva ucciso manticore, grifoni e draghi. A differenza degli strighi, non si fa pagare. Nonostante la pessima opinione in merito a maghi e strighi, nel racconto fu Eyck a salvare Yennefer e Geralt di Rivia dal precipizio nel quale rischiarono di cadere.
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  • Eyck di Denesle era un cavaliere pio, virtuoso, puro di cuore e immacolato, ma pieno di pregiudizi nei confronti degli strighi, dei maghi e dei non-umani. Inoltre era un vero fanatico della sua religione. Eyck andava in caccia di mostri, per mondare la malvagità che insozzava il mondo (a suo dire). Aveva ucciso manticore, grifoni e draghi. A differenza degli strighi, non si fa pagare. Eyck compare nel racconto "Il limite del possibile", della raccolta La Spada del Destino, dove viene descritto come un "cretino" e un invasato. Girava con la sua armatura sempre al fianco, indossandola prontamente qualora si presentasse occasione di ottemperare alla sua crociata contro il male. Nel racconto, affronta il Drago d'oro in nome di re Niedamir, ma nonostante le chiacchiere e i discorsi pomposi e tracotanti, viene messo fuori combattimento dal bestione in un batter d'occhio. Nonostante la pessima opinione in merito a maghi e strighi, nel racconto fu Eyck a salvare Yennefer e Geralt di Rivia dal precipizio nel quale rischiarono di cadere.