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  • Jan Palach
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  • Nacque a Praga nel 1948, figlio di un panettiere che, per tenerlo buono, lo metteva a dormire nel forno. La madre invece era una fondamentalista cattolica che gli insegnò fino allo sfinimento passi biblici quali la distruzione di Sodoma e Gomorra con una pioggia di fuoco, l'apparizione di Dio a Mosè in un cespuglio infuocato, e le lingue infiammate pentecostali. Crescendo divenne appassionato di fumetti americani, il suo personaggio preferito era la Torcia umana. Come molti giovani si interessò ad internet, e iniziò a passare giorni e notti intere nei forum ad alimentare flamewar.
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  • Nacque a Praga nel 1948, figlio di un panettiere che, per tenerlo buono, lo metteva a dormire nel forno. La madre invece era una fondamentalista cattolica che gli insegnò fino allo sfinimento passi biblici quali la distruzione di Sodoma e Gomorra con una pioggia di fuoco, l'apparizione di Dio a Mosè in un cespuglio infuocato, e le lingue infiammate pentecostali. Crescendo divenne appassionato di fumetti americani, il suo personaggio preferito era la Torcia umana. Come molti giovani si interessò ad internet, e iniziò a passare giorni e notti intere nei forum ad alimentare flamewar. Era un ragazzo molto collerico e irritabile: prendeva fuoco per un nonnulla. Al liceo tutti gli chiedevano in continuazione da accendere, poiché era noto che fosse ben fornito di accendini. Sebbene non fumasse. All'università si iscrisse alla facoltà di filosofia; per ovvi motivi fu seguace di Eraclito e disprezzò Talete. Morì il 16 gennaio 1969. Mentre tornava a casa, incontrò in Piazza Venceslao un carroarmato sovietico. Un soldato dell'Armata Rossa lo sfidò a incendiarsi una scoreggia. Palach accettò e vinse, costringendo i russi, umiliati, a ritirarsi per sempre dalla Cecoslovacchia e divenendo un eroe.