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  • Bobolak
  • Bobolak
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  • A parte alcune apparizioni qua e là, i bobolak compaiono solo nel racconto La strada del non ritorno (Droga, z której się nie wraca), che parla della madre di Geralt, Visenna, e si svolge prima della nascita di Geralt. Nella traduzione inglese di Danusia Stok de Il Guardiano degli Innocenti, i bobołak sono detti "uomini neri" in un caso, e "weretots" in un altro, mentre nella traduzione di Michael Kandel del racconto Lo strigo erano detti "gatti mannari", nonostante ci fossero dei riferimenti ai gatti mannari altrove nei libri di Andrzej Sapkowski. Nella traduzione tedesca di Erik Simon, sono stati chiamati "Murmelmenschen" che pare derivi da termine "Marmotta" ("Murmeltier" in tedesco).
  • A parte alcune apparizioni qua e là, i bobolak compaiono solo nel racconto "La strada del non ritorno" ("Droga, z której się nie wraca"), che parla della madre di Geralt, Visenna, e si svolge prima della nascita di Geralt. NElla traduzione inglese di L'ultimo desiderio, raccolta di racconti tradotti da Danusia Stok, i bobołak sono detti "uomini neri" in un caso, e "weretots" in un altro, mentre nella traduzione di Michael Kandel di "The Witcher" erano detti "gatti mannari", nonostante ci fossero delle menzioni ai catti mannari altrove nei lirbi di Andrzej Sapkowski. Nella traduzione tedesca di Erik Simon, sono stati chiamati "Murmelmenschen" che pare derivi da termine "Marmotta" ("Murmeltier" in tedesco).
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  • A parte alcune apparizioni qua e là, i bobolak compaiono solo nel racconto La strada del non ritorno (Droga, z której się nie wraca), che parla della madre di Geralt, Visenna, e si svolge prima della nascita di Geralt. Nella traduzione inglese di Danusia Stok de Il Guardiano degli Innocenti, i bobołak sono detti "uomini neri" in un caso, e "weretots" in un altro, mentre nella traduzione di Michael Kandel del racconto Lo strigo erano detti "gatti mannari", nonostante ci fossero dei riferimenti ai gatti mannari altrove nei libri di Andrzej Sapkowski. Nella traduzione tedesca di Erik Simon, sono stati chiamati "Murmelmenschen" che pare derivi da termine "Marmotta" ("Murmeltier" in tedesco). Le tradizioni e le leggende sui bobołak furono una fonte del mago Eltibald, citate in favore delle sue teorie.
  • A parte alcune apparizioni qua e là, i bobolak compaiono solo nel racconto "La strada del non ritorno" ("Droga, z której się nie wraca"), che parla della madre di Geralt, Visenna, e si svolge prima della nascita di Geralt. NElla traduzione inglese di L'ultimo desiderio, raccolta di racconti tradotti da Danusia Stok, i bobołak sono detti "uomini neri" in un caso, e "weretots" in un altro, mentre nella traduzione di Michael Kandel di "The Witcher" erano detti "gatti mannari", nonostante ci fossero delle menzioni ai catti mannari altrove nei lirbi di Andrzej Sapkowski. Nella traduzione tedesca di Erik Simon, sono stati chiamati "Murmelmenschen" che pare derivi da termine "Marmotta" ("Murmeltier" in tedesco). Le tradizioni e le leggende sui bobołak furono una fonte del mago Eltibald, citate in favore delle sue teorie.