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  • Leonardo Pieraccioni
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  • Leonardo Pieraccioni, in arabo Ramanallah ibn Izizullah, (Firenze, 17 febbraio 1965) è un bischero fiorentino che tenta di fare il cinema assieme a quell'altri bischeri di Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello. Lo scopo della sua vita è prendere per il culo gli italiani facendo credere che le belle fighe sono più attratte dall'umorismo toscano che dai soldi. In ogni suo film parla toscano e ride da solo alle sue battute, d'altronde qualcuno dovrà pur farlo. I film di Pieraccioni non sono difficili da fare, ci riuscirebbe perfino Pieraccioni: si prende una bella località italica di provincia, ci si piazza dentro lui, una stanga straniera che sa dire tre parole in italiano, Ceccherini nella parte del morto di figa e il film è servito.
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  • Leonardo Pieraccioni, in arabo Ramanallah ibn Izizullah, (Firenze, 17 febbraio 1965) è un bischero fiorentino che tenta di fare il cinema assieme a quell'altri bischeri di Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello. Lo scopo della sua vita è prendere per il culo gli italiani facendo credere che le belle fighe sono più attratte dall'umorismo toscano che dai soldi. In ogni suo film parla toscano e ride da solo alle sue battute, d'altronde qualcuno dovrà pur farlo. I film di Pieraccioni non sono difficili da fare, ci riuscirebbe perfino Pieraccioni: si prende una bella località italica di provincia, ci si piazza dentro lui, una stanga straniera che sa dire tre parole in italiano, Ceccherini nella parte del morto di figa e il film è servito. C'è da dire però che nella sua recente produzione Pieraccioni si è molto impegnato per superare questi suoi stereotipi: nel film "Una moglie bellissima" infatti la stanga non è più straniera ma è una patonza di derivazione nostrana. I critici cinematografici, che accolsero molto positivamente l'esordio di Pieraccioni, al suo terzo film già rimpiangevano le commedie erotiche con Lino Banfi che spiava la Fenech dal buco della serratura. Durante un suo film in Egitto Pieraccioni, complici la sua barbetta da musulmano e il suo sguardo ebete, viene scambiato per uno sceicco arabo diventando così Ramanallah ibn Izizullah e poi reggendo la corona d'Egitto per un breve periodo con il titolo di re Ramanallah IV d'Egitto.