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  • Terremoto in Abruzzo
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  • Il terremoto d'Abruzzo, come è stato rinominato da tutti i giornali nazionali, è stato organizzato con dovizia di particolari nel tempo: lo Stato italiano aveva da tempo appaltato tutte le costruzioni della case alla Giochi Mafiosi™, azienda molto presente nel sud Italia e specializzata in reati di ogni genere. La Giochi Mafiosi si era attivata per una buona organizzazione dell'evento, costruendo le case degli abruzzesi in comodo cartongesso e sabbia di mare, in modo che, alla prima folata di vento, la case crollassero. Per rendere la strage ancor più efficace fu coinvolta la Protezione Civile, che in un comunicato del 1° aprile 2009 dichiarava: «Ieri si è riunita all’Aquila, nella sede della Regione Abruzzo, la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi...
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  • Il terremoto d'Abruzzo, come è stato rinominato da tutti i giornali nazionali, è stato organizzato con dovizia di particolari nel tempo: lo Stato italiano aveva da tempo appaltato tutte le costruzioni della case alla Giochi Mafiosi™, azienda molto presente nel sud Italia e specializzata in reati di ogni genere. La Giochi Mafiosi si era attivata per una buona organizzazione dell'evento, costruendo le case degli abruzzesi in comodo cartongesso e sabbia di mare, in modo che, alla prima folata di vento, la case crollassero. Per rendere la strage ancor più efficace fu coinvolta la Protezione Civile, che in un comunicato del 1° aprile 2009 dichiarava: «Ieri si è riunita all’Aquila, nella sede della Regione Abruzzo, la Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi... per fornire ai cittadini tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull’attività sismica delle ultime settimane in Abruzzo: attività che viene costantemente monitorata, pur non essendoci nessun allarme in corso». Il vicecapo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, filosofeggiava: «Bisogna saper convivere con le caratteristiche dei territori». Altri illustri scienziati confermavano che «non c’è pericolo perché il continuo scarico di energia riduce la possibilità di eventi particolarmente intensi» mentre a stento riuscivano a trattenere risatine isteriche in previsione dell'evento, rischiando quasi di rovinare tutta la sorpresa. La catastrofe è stata devastante: un'intera città rasa al suolo, oltre trecento morti e decine di migliaia di sfollati. Un prezzo senza dubbio da pagare, nella prospettiva che il governo avrebbe dato una barca di soldi ad aziende bisognose per la ricostruzione.